Monday, November 22, 2010

castelli di cristallo nero - laccanera - poesia commerciale



l'inverno ripete uguale il suo mantello nero
l'inverno dimentica solo i colori

niente di più di me stesso e la canzone

l'inverno ripete uguale il suo mantello nero
l'inverno ripete uguale il suo mantello nero
l'inverno dimentica solo i colori

niente di più di me stesso e la canzone
incontro con leopardi a piazza del popolo

con l'ipod e vestito di nero, forse sono io
forse sono io con l'ipod e vestito di nero

l'inverno ripete uguale il suo mantello nero
l'inverno dimentica solo i colori

possiamo ancora condividere l'infelicità

puoi lasciarmi anche stasera anni fa

vivo ed infelice quindi felice
è la mia
fisica subatomica costante la mia

ripetizione

l'inverno ripete uguale il suo mantello nero
l'inverno dimentica solo i colori
niente di più di me stesso e la canzone

lacca nera piove

lacca nera

Tuesday, October 19, 2010

viaggio nel panorama

pratico

alla vista della ciminiera che svapora nell'aria
già pungente

abbandono il cavalcavia e la sua poetica autostradale

il lampione peggio del neon giallo

anemia


mi riscalda la luce arancio dello stereo


e mi sono chiesto le parole che non ho mai pensato

ho pensato alle parole che non ho mai chiesto

ai giochi di parole


al circo imperiale sotto le luci arancioni



la piramide verde mi sorride
il cartello alto 45 metri si solleva come una monumento dal colore
acrilico sintetico



e taglia il resto di ciò che rimane oltre
definisce
 la misura
di una sera di ottobre

8:05:37
-


.

Wednesday, January 20, 2010

sezioni trasversali



dagli angoli freddi del mio letto

freddo come la plastica _ sventola fuori al gelo

il mio disagio è un carrello della spesa



gli angoli freddi della mia stanza

scorrere fuori e scendere scale musicali



abbracciare il vento gelido omaggio orientale

mi ritrovo nella steppa periferica dei ferri


sostenere il viaggio religioso corsie dell'autostrada

la sera dell'inverno ha una funzione religiosa


i lampioni arancioni tagliano il cobalto freddo

il moto dei colori la persistenza del tempo

Thursday, January 14, 2010

pornografia acrilica e sorgente cristallina nel centro della città invernale




ci si schiaccia volentieri nel freddo limpido

è come passare le dita sul cristallo trasparente

e della scissione sospetta dei materiali ancora



le luci spillano al solito compassato semaforo viola

la noia assomigli all'epifania del colore viola

al 2 gennaio con le strade stanche sporche

ancora da capodanno le bottiglie

il tram assomiglia al nulla

il vento stringe pioggia

sottile cortesia

sul viso


mi sollevo


vedo sempre

la periferia

l'epilessia sonante


evanescente

la paga dell'anima commerciale





mi sollevo stasera





passai sotto i soliti ponti i soliti svincoli i benzinai gialli


la piramide verde da lontano sorride

la sua anestesia cosciente