Wednesday, July 03, 2013

elefante di latta - poesia perfettamente commerciale




non solo

oggi parcheggio allineato alle abitudini concrete

ma scopro il piacere sostanzioso dell'ombra previdenza piacevole per il pomerigggio successivo stanco


tutto questo maleodora

farei a pezzi questa noia pomeridiana


so dove andare

so dove volare silenzioso coi finestrini aperti



è un momento di lucido bagliore follia

l'elefante di latta emette i suoni consueti




so dove andare

so dove volare silenzioso coi finestrini aperti

 


il rutilante ossessivo tamburo

assalta le navi della noia


la distruzione del pomeriggio



dea sera e tutto riprendi vita

il vento di brezza un optional


commerciale


il bar


 il tramonto



aperitivi


 donnalacca


nel duello di personalità


mi accingo scivolo

corro e chiamo le traiettorie della strada


le sottolinea anche una quota di luce tra gli alberi


la romanità del centro

arancione 



mi chiama


come un pazzo



so dove andare

so dove volare silenzioso coi finestrini aperti


mi sono trovato sui caldi sampietrini a guardare Giordano Bruno


con lo sguardo sbarrato



la mia filosofia ha poco smalto



il passatoio di via Emanuele


la lanterna

della chiesa


ripete solenne

come un organo



concerto di cherubini


la tecno sbattente dell'auto lì fuori


sorrido sacro e profano si combattono negli ultrasuoni arancioni stasera

campanelli e bassi



so dove andare

so dove volare silenzioso coi finestrini aperti



questo aperitivo rosso


e devo vedere stasera


quanto la solitudine affamata


mi spinge oltre nelle parole



è tutta pubblicità la mia poesia